domenica 17 novembre 2013

"moda" e upcycle...

io che nel mio blog parlo di "moda"...
mi viene da ridere...
non sono mai stata alla "moda" né da giovane né adesso!
anzi con il passare del tempo ho capito anche il motivo per cui essere "alla moda" 
non mi ha mai interessato...

ho smesso di comprarmi cose da quando ho cominciato qualche anno fa a frequentare
i corsi di Sartoria creativa ed emotiva di Stefania Peste Pelloni e non perchè poi mi facessi chissà che cosa da sola... non sono ancora a quel livello o per lo meno non mi ci sono ancora messa,
ma perchè mi hanno riempito tanto l'animo le cose che facevo con le mie mani
che il mio comprare per colmare dei vuoti si è andato via via placando...

(all'opera in sartoria a Ravenna!)

in più se aggiungiamo il baratto
ecco ciò che mi compro è veramente poco!

però
però
c'è sempre un però...

comprare qualcosa da indossare
 (se proprio non riesco a raffazzonare qualcosa del mio armadio)
a volte è necessario e per me non è proprio facile...

(io e Gloria all'opera in sartoria!)
più spuntano catene più mi irrigidisco e più il prezzo è basso più penso a chi l'hanno fatto cucire, 
alle materie prime che sono state utilizzate,
a dove l'hanno prodotto...

è vero al momento non è che potrei permettermi chissà che...
sono lontani i tempi in cui con mia mamma, il sabato mattina,
anzichè fare pulizie a casa, si usciva a fare compere...
pagava lei, era più facile e soprattutto non c'era nemmeno l'idea che le cose potessero precipitare così!

oggi se dovessi comprare dell'abbigliamento, così come cerco di fare con il cibo,
mi butterei sulla moda etica:

Commercio equo e solidale per prodotti provenienti dall'estero
oppure sartine, artigiane, stiliste italiane
che utilizzino stoffe certificate, che si riforniscano dei materiali a km 0 , 
che tengano conto della sostenibilità non solo ambientale ma anche umana, 
nel rispetto della persona che lavora...

tra le tante proposte che si possono trovare
Made for change, ad esempio, è un marchio italiano fondato nel 2011 da due giovani stiliste di moda
che hanno deciso dopo la Scuola di Fashion and Textile design 
di creare un marchio d'abbigliamento bio

ci vuole del coraggio e loro ce l'hanno decisamente!

come vedete scelta etica ed estestica possono tranquillamente girare a braccetto!


nelle loro collezioni Carlotta e Simona,
utilizzano tessuti bio come cotone, lane, fibre di bambù, fibre di cereali
per rendere i loro abiti ancora più morbidi al tatto!

non è un caso che queste due pulzelle abbiano vinto nel 2012 
il premio come impresa eco-innovativa!

in più hanno cominciato anche a lavorare con l'upcycling ovvero con il recupero creativo
trasformando vecchi jeans in giubbetti e corpetti super-personalizzati!


lo so alla fine questa scelta costa di più,
ma io preferisco comprarmi una cosa ogni 4 anni che una ogni tre mesi sapendo
che è un prodotto che nasce dallo sfruttamento di qualcosa o di qualcuno!

e poi è da lì che viene l'energia,
dal fare artigiano, da mani esperti, dalla cura, dall'attenzione ai particolari, 
dalla qualità dei processi lavorativi
ed è da questi capi che poi si trasferisce a noi,
ne sono certa 


e voi? 
che scelte fate?
e per i vostri figli... è ancora più difficile perchè loro crescono 
e hanno bisogno continuamente di abiti!

nel prossimo post vi parlerò di un'altra giovane stilista di abiti per bambini con cui
ho cominciato a collaborare...
alla prossima domenica e
buona settimana a tutte!!


                                                                    
                                                                      a presto, ciao Claudia

30 commenti:

  1. Che belle cose che hai scritto Clod. Mi commuovi. Ciao piccola. Nico

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  2. Bellissimo post, se tutti la pensassero come te, il mondo girerebbe meglio!!! Io ho due bimbi che crescono tantissimo e, come si faceva una volta via al baratto, con altre amiche che hanno figli più grandi ed in casa mia non si butta niente, i jeans rinascono sotto varie forme(shorts, minigonne ect), le maglie diventano cappelli (e basta una cucitura), insomma, con me cadi bene con il tuo post!!! Buona serata Elisa

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    1. In effetti è vero anche noi in famiglia da bambini ci si scambiava tutto... e per me era bello!! Noi eravamo talmente abituate fra cugine a farlo che anche quando si comprava la stoffa per farsi un abito che mia nonna sarta cuciva... ce la compravamo tutte della stessa fantasia!!

      Se poi come te uno ha la fortuna di sapere cucire il gioco è fatto! Grazie Elisa!!

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  3. non posso che condividere ogni parola, perché anche io mi sento nella tua stessa situazione.

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    1. sì mi ricordo che ne avevamo già parlato un po'!! forse parlavamo di cibo però... ma la cosa non cambia!

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  4. Claudia, riflessione giustissima che si può applicare a qualsiasi cosa che acquistiamo, compresi i servizi! Anna-NearteNeparte

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    1. Giustissimo anche i servizi!!! Qua altro che post... bisognerebbe scriverci un libro! Ciao Anna!

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  5. Concordo con tutto il discorso. Ho la fortuna di ricevere per me parecchie cose e a volte anche per i figli.
    Lo scorso anno per non ricomprare i grembiuli di mia figlia, sono riuscita a fare un "allungo" super fashion alle maniche. Grandissima soddisfazione della Marty, perchè le compagne erano estasiate dagli innesti a pois colorati!

    Sono sicura che un po' alla volta in molti capiranno che è inutile accumulare abiti nuovi, pagati sulla pelle di povere persone sfruttate. E questo ovviamente non vale solo per tutti i tipi di acquisto!

    Un abbraccio circolare
    Ila

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    1. Chissà come sarà stata fighissima la Marthy!! Che fortuna avere una mamma così!!
      Speriamo che questi pensieri che a me sembrano anche scontati a volte si diffondano sempre di più... è da lì che passa secondo me il nostro benessere futuro!

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  6. Ciao clod .. anche io condivido a pieno il tuo pensiero... purtroppo però la moda etica ha ancora prezzi inaccessibili per me .. quindi mentro attendo di potermelo permettere , nel frattempo ho deciso di comprare solo abiti nei mercatini dell'usato o tramite il baratto ... cosi anche io dò il mio piccolo contributo... e oltretutto trovo molto più bello divertente e uncio comprare vestirsi cosi ... crei uno stile tuo .. unico ... con pezzi che non si trovano piu in giro ... è in piu mi diverto a cercare nei mercatini dell'usato :P

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    1. Giorgia ti capisco benissimo anch'io prima di potermi comprare qualcosa fatico tanto! Sono più che soddisfatta ... anzi felice... dei miei ritrovamenti raffazzonati UNICI ;)!! Poi a Torino... c'è proprio da divertirsi per mercatino dell'usato.... confermo!!

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  7. Diventare bio è un processo graduale. Da parte mia, ho sempre speso poco in vestiti, più per scarsa autostima che per mancanza di fondi. Ho cominciato a cambiare negli ultimi anni, vivendo in Germania, vivendo attraverso i blog, frequentando persone diverse. Ora nel mio carrello della spesa c'è la stessa roba genuina e fresca, ma più qualità, più biologico, più integrale. Per i vestiti ho finalmente capito che spendere di più significa non buttare più alcune magliette dopo un anno, anche se compro - anche perché trovo - poco biologico.
    Riguardo ai bambini hai perfettamente colpito nel segno. La differenza per me l'ha fatta nell'ultimo anno un negozietto vicino casa, dove non ero mai entrata prima perché mi vergognavo del mio tedesco. Lì posso trovare marchi svedesi, prodotti in Europa, e tanti vestiti di seconda mano in buonissime condizioni. E, sempre lì, riesco anche a rivedere molti vestiti che ai bambini non stanno più. Nel complesso sono vestiti molto meglio e spendo poco di più... ci vorrebbe un posto così in ogni città!
    Un ultimo appunto: in America non credo di aver visto vestiti non prodotti in Cina (ma ammetto di aver comprato qualcosa, il cambio era incredibilmente basso). Mi spaventa un po', vedere questi mole enormi strapieni di roba che costa pochissimo... e la prima domanda che mi viene in mente è: ma quanto può durare una situazione del genere? Si vede a occhio nudo che qualcosa non quadra...

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    1. Che fortuna che hai! Per me non è solo una questione di soldi e di poterselo permettere.... certo anche quello... ma soprattutto è questione di cultura, di mentalità e di abitudine! Certo bio è costoso... non c'è dubbio e forse più per i vestiti che per i cibi! se eliminiamo tutte le schifezze possiamo tranquillamente fare una spesa bio allo stesso costo! Avere un negozietto così sarebbe una manna... anche se io preferirei comunque scambiare tra persone perchè crea legami, intese che non si possono comprare da nessuna parte! E sì anch'io a volte compro per mio figlio qualcosa, anzi più di qualcosa che non è prodotto in Italia ma davvero è difficile trovare abiti solidali... chiamiamoli così!

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  8. Ottimo post ! e sono d'accordo con te su tutta la linea!
    Anche io prediligo la "scelta etica" che spesso ha uno stile bello e particolare .
    Mi rimane la difficoltà della taglia ... non proprio ridotta ;-)
    Mi piacerebbe da matti imparare a cucire da Stefania Peste Pelloni !
    Buonissima settimana

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    1. Ilaria quanto ti capisco... i suoi corsi sono super come lei!!

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  9. Ciao Claudia, bellissimo post, necessario direi. da molti anni ho fatto la scelta di acquistare solo cose etiche, sia per vestire che per molto altro. Certo non è facile essere perfetti e se mio figlio ama la nutella non posso sempre negargliela, però ci impegniamo molto. Per l'abbigliamento, visto che fortunatamente non devo proprio tirare la corda (non sono ricca sia chiaro! diciamo che posso permettermi qualcosa in più), cerco di acquistare cose fatte in una filiera ben chiara, che non siano made in Italy solo nell'etichetta! Imperversano negozi cinesi con cose a bassissimo costo che io evito perché so cosa c'è dietro (mi occupo di ambienti di lavoro nella vita non creativa). Insomma non è sempre facile riconoscere questo da quello, però è dovere di ognuno di noi almeno informarsi e fare scelte consapevoli. Infine, i miei bambini indossano anche magliette che erano dei miei nipoti che oggi hanno 20 anni e ne sono orgogliosi, poi quando diventano troppo piccole ci facciamo i nostri mostracci!

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    1. nessuno è perfetto... per fortuna! per la nutella però si potrebbe anche rimediare... io ne ho trovata una buonissima bio... e mio figlio ormai non sente più la differenza!
      la filiera... bisogna sempre informarsi, chiedere, sapere... hai ragione!
      W i mostracci!!

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  10. Bellissime le creazioni delle tue amiche ! Ance io ormai compro pochissimo per me. Per Michele aspetto sempre i saldi e approfitto dei numerosi regali delle nonne . Un bacio e buon lunedì

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    1. Francesca un giorno ci cuciremo cose bellissime e solo nostre!!! un bacione

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  11. Sei sempre una fonte di ispirazione...
    Le mie bimbe si vestono con abiti riciclati e barattati o cuciti da me ed io sto imparando a farmi i vestiti da sola!
    I risultati sono ancora "da casa" ma conto di migliorare... forse dovrei seguire anche io un corso di sartoria :D

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    1. Nora cara... grazie! Insisti e vedrai che diventerai sempre più brava!!

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  12. come non condividere il tuo pensiero? Cerco di essere etica nel mio vivere e nel mio acquistare...certo, è un messaggio difficile da far passare, ma da fiducia il vedere quanti giovani frequentino i mercatini bio, a km "0" e quante siano le presenze alle fiere di settore

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    1. si infatti... secondo me c'è molta più sensibilità rispetto a qualche anno fa!! O per lo meno ci si prova...
      certo che i miei nonni che non avevano niente e che era mia nonna che cuciva loro la camicia pur non essendo sarta... non avevano questi problemi!! più progrediamo e più arretriamo...

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  13. Ciao Clod! Oltre a condividere il tuo pensiero penso che sia importante far circolare queste riflessioni e che per quanto sia logico e giusto comprare eco/bio non è poi così scontato per la maggior parte delle persone, anzi. E' vero, come dicevate, che si sta sviluppando una coscienza etica e che le persone fanno molta più attenzione a quello che comprano e sinceramente spero che questa tendenza cresca ancora più rapidamente. Se solo fossimo consapevoli del potere che abbiamo in quanto consumatori nel momento in cui compriamo, nel momento in cui scegliamo un prodotto al posto di un altro... Fide et patientia!
    Ah, grazie per il link di Made for change, degno di nota!
    Un abbraccio,

    tanika

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  14. Ciao Clod, sei il mio blog preferito ti seguo da tanto sei un talento esplosivo. Non ho molto tempo x navigare perchè ho prole al seguito ancora in tenera età da non lasciarmi spazio vitale ma l'animo creativo ha sempre abitato in me. Gratitudine sconfinata per i tuoi suggerimenti e le idee...aspetto con grandissimo piacere il prossimo post con eco abbigliamento per bambini. Ti abbraccio virtuamente,Cira

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    1. Ma Cira ma ma.... grazieeeeee!!! Sei troppo carina e mi fa piacere che il mio blog costituisca un svago e un divertimento per te!! Con i bimbi piccoli è bella ma è dura!! W le anime creative!
      un abbraccio fortissimo e spero di sentirti ancora!!

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  15. Che bella che sei. Che bello leggerti. Per i bambini qui abbiamo un giro infinito di riciclo mamme e quando qualcosa si macchia o rovina irreparabilmente si tiene per cannibalizzarlo cucendo. per me la cosa è diversa. Non mi piace fare shopping, cioè mi sembrerebbe di non avere tempo per farlo anche se avessi un tempo infinito. Ho poche cose nell'armadio e molte sono di quando ero molto più rotondetta, dovrei decidermi a farne qualcosa. Quando proprio devo comprare qualcosa, invece, vince la mia pigrizia. Non ho voglia di girare, e vado sempre in due o tre posti, e si vede... non ho mai, però, fatto ricerche approfondite sulla loro filiera, forse hai ragione, dovrei... Se a cambiare alimentazione ce l'abbiamo fatta, magari possiamo cambiare anche lì...

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  16. Mi viene da ridere perchè anni fa, cioè prima che nascesse mio figlio, quando ancora mi compravo qualcosa andavo in un negozio e prendevo tutto quello che mi serviva... a volte anche dello stesso colore... altro che pigra!!

    So che è difficile stare dietro a tutto ma bisogna cominciare o continuare a pensare anche alla filiera... è essenziale per me per sentirmi bene! :) un bacione

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  17. E perchè mai non dovresti parlare di moda nel tuo bellissimo blog? Siamo noi a fare la moda e chi, come te, ha buone idee e la capacità di comunicarle, lo deve proprio fare! Farò tesoro delle tue riflessioni, grazie mille!

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    1. cara Pia... sarà allora la parola "moda" che andrebbe riformulata... non è più quello che fa la maggioranza ma è quello che ci sentiamo sulla nostra pelle e che riconosciamo come nostro!! magari un po' lungo però per sostituire il termine "moda" :D :D :D
      grazie mille a te!

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clod

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